"La Rosa Madre"
Il nuovo romanzo di Anna Nacci

RECENSIONI

"Ho preso il libro e l'ho tenuto per un po' di tempo in sordina. Poi l'ho divorato. L'universo mi ha preso per mano al fine di iniziarlo a leggere e ho trovato quello che mi serviva. E' un viaggio meraviglioso e commovente. Forse dinanzi alla Madonna del Belvedere troverò anch'io un pezzo del mio cuore mancante. Nel viaggio ero Lisa e il mio inconscio ha viaggiato con lei.
Per ognuno di noi c'è un momento in cui il nostro cuore ti chiede 'dove vai?' Ad incontrare LA ROSA MADRE!!"

Piera Leporale (Ceglie Messapica)

 

Ho letto "LA ROSA MADRE in una settimana.
Mi è piaciuto tantissimo il cammino che l'autrice e la protagonista hanno fatto insieme. Un cammino interiore fatto di consapevolezze che mi hanno aiutata ad analizzarmi, a capire determinate dinamiche della mia vita, a crescere interiormente ma soprattutto a prendere coscienza che nella vita nulla accade per caso. È un libro che consiglio di leggere perché emoziona e fa riflettere. Anna Nacci è un'anima meravigliosa che riesce a prenderti per mano e condurti nell'anima del racconto. Grazie!"

Rosa Tarantino (Monopoli)
"LA ROSA MADRE è un viaggio interiore verso il cambiamento, verso la conoscenza del Sè. Ciascuno di noi è 'depositario delle risorse necessarie per realizzarlo'. Lisa è l'alter ego dell'autrice. A Lisa, l'autrice affida gli strumenti per giungere alla trasformazione,partendo dai sogni, dall'inconscio. Entrambe, a mano a mano, in un interessante percorso fatto d'arte e d'esoterismo, compiranno una catarsi, una sorta di pacificazione con il loro Sè e con l'Universo.
Le 'ombre' di Lisa e quella dell'autrice, il lutto materno, si diraderanno sino a diventare luce dinanzi ad un altare, con un ringraziamento, rappresentato da una rosa ed una toccante invocazioene: Madre, sii con me.
Molto bello, grazie Anna per averlo scritto!"

Patrizia Cavallo (Ostuni)
"De 'La rosa madre' è stato detto, gustato ed analizzato tutto: dall'esperienza psico-analitica-introspettiva della protagonista agli straordinari paesaggi dall'atmosfera magica.
I diversi fili narrativi rendono più dinamico e accattivante il romanzo, che non è solo un romanzo, ma un ripercorrere piacevole dei nostri miti, dei sogni attraverso cui si arriva alla piena consapevolezza del Sè. Mentre leggevo il libro non ho potuto fare a meno di riflettere sulla 'somiglianza' tra la narratrice e la sua protagonista per via del dialogare continuo tra sè e sè, quello sviscerarsi senza 'pudore', che rendono la lettura accattivante e non priva di emozioni".

Anna Maria Loredana Tanzarella, docente (Ostuni)
" 'La rosa madre' è un libro originale che rispecchia la poliedricità dell'autrice, molto abile nel collegare fra loro la musica, la storia, la letteratura e le diverse arti, oltre che la sua grande sensibilità.
Sebbene siano affrontati temi complessi, quali ad esempio come vivere l'amore, il dolore, la realtà della morte e come riconciliarsi col proprio lato maschile e femminile analizzando il proprio rapporto con la madre e col padre, il libro presenta uno stile immediato ed elegante che rende la struttura molto godibile. Ho apprezzato la descrizione dei luoghi visitati da Lisa, così precisa da farli visualizzare al lettore, oltre che quella delle emozioni dei personaggi. Ho trovato molto interessante la caratterizzazione dei personaggi, in modo particolare quella di Romoletto e trovo che questo libro dia buoni spunti per chi intenda migliorare il proprio modo di scrivere. Inoltre, seguendo il percorso delle protagoniste, ho avuto l'occasione di riflettere su alcune tematiche mettendo in discussione le mie idee e ciò ha arricchito la mia crescita personale. E' una lettura che consiglierei a chiunque , perchè molto coinvolgente e interessante".

Chiara Barbarito (Monopoli)

 

" 'La rosa madre' di Anna Nacci mi ha preso per mano e portato a riflettere su opere d'arte, psicologia e rapporti familiari. Era la prima volta che leggevo un romanzo dell'autrice, che conoscevo già sotto la veste di musicista ed etnomusicologa.
Sono rimasto davvero colpito dalla facilità di scrittura, dalla ricchezza sia della forma che della sostanza. Il romanzo ci parla di noi, del percorso che prima o poi facciamo tutti alla ricerca di qualcosa di profondo e misterioso, e che spesso passa per i rapporti più importanti. E quale rapporto può essere più importante di quello con la Madre? Ma in più accosta diversi percorsi paralleli, in un labirinto che ad un certo punto si concretizza nel romanzo, e che percorriamo anche noi lettori nel corso della lettura.
E' stato una goduria leggerlo: giorno dopo giorno non vedevo l'ora che arrivasse l'appuntamento col libro. Lo consiglio vivamente a tutti... io personalmente per Natale regalerò delle copie ad amici e parenti".

Guido Sodo, Musicista, frontman dei Cantodiscanto (Bologna)

 

"Anna Nacci è bravissima, riesce a farti amare o detestare i suoi personaggi, come se fossero persone reali che conosciamo. Con la sua prosa riesce a rendere visibili al lettore anche i movimenti, la gestualità e la mimica dei personaggi; le loro parole sono coerenti con i loro pensieri.
LA ROSA MADRE è un libro profondo e sincero, che emoziona e fa riflettere, e non potrebbe essere altrimenti".

Alessandro Tamborrino, Avvocato (Ostuni)

 

"Appena finito di leggere l'ultima parola del romanzo mi sono sentita sopraffatta dalle emozioni, dall'incredulità di tanta bellezza, dalla saggezza, il tutto espresso in modo superlativo. Non voglio scrivere tante parole, perché questo scritto è solo un capolavoro e lo si capisce appena finito di leggere. Saggezza, cultura, mistero, sogno, introspezione, amore... è tutto ciò che è espresso in questo romanzo, in modo unico...
Voglio in ultimo dire che sentivo ogni parola e ogni emozione de "La Rosa Madre" perfettamente vibranti dentro di me".

Rita Capenti (Roma)

 

" La cura dell'Anima diventa in questo libro un percorso iniziatico, una ricerca guidata che impone il movimento, reale e soprattutto mentale, nei luoghi della magia e del mistero. Un tempo, collocato in un eterno presente, spinge verso un continuum di significati tra maschere da lacerare e simboli da accogliere ed interpretare.
Se per conoscere bisogna immergersi nel movimento, nel cambiamento, nella presa di distanza da ciò che immobilizza e pietrifica, le due protagoniste della nostra narrazione lo fanno in modo separato eppure fortemente in sintonia.

Curata e curatrice, due facce dello stesso problema, una coppia bipolare, archetipica, alla ricerca della propria identità, attraverso il fluire comune, in un rapporto ritmico di sogno-mondo, si ritrova a interagire nella realtà complessa di un tempo-movimento-latenza-simbolo.
Lungo percorsi oscillanti, di spazi e luoghi diversi, le protagoniste pongono distanze infinite da se stesse, per potersi ritrovare in una sorta di realtà collettiva che svela incognite altrimenti indecifrabili".

Vincenzo Ampolo, Saggista e Psicoterapeuta (Lecce)
" 'La Rosa Madre' è un romanzo di formazione nel senso più letterale del termine. E' un viaggio nell'universo femminile; è una partitura musicale in cui canto e controcanto si intrecciano come in un'aria barocca. In questo duetto si svolge il percorso che coinvolge il lettore attraverso meandri inesplorati dell'anima. Riconoscerci è facile, è un po' guardarsi in uno specchio che scopriamo essere stato sempre lì. Antiche storie e nuove rimandano echi sotterranei che risuonano nel lettore.

Insieme a Lisa percorriamo un viaggio alla scoperta del divino che è in noi. Scoprendoci fatti ad immagine dell'eterna Dea Madre: Madre, figlia, sorella, che giace sopita nel nostro cuore: Venere, Lilith, Isis, Ishtar, Kundalini, da sempre venerata, raffigurata dagli artisti illuminati.
Attraverso l’analisi dei sogni, di Lisa ma poi anche dell’analista che la guida, avviene la trasformazione. Nella dimensione onirica si realizza il passaggio, dal dolore alla consapevolezza. Un itinerario verso la guarigione che può diventare una mappa per ognuno di noi".

Prof. Alessandra Bertoldi, Artista (Roma)

" 'La Rosa Madre' cattura l’attenzione fin dalla prima pagina: conquista subito la mente per conquistare immediatamente dopo anche le emozioni; nel percorso arriva a divertire ed essere accattivante e finisce per appassionarti. Fin dalle prime righe traspare tanta espressività nei dialoghi e nelle descrizioni ambientali da sentirsi coinvolti ed incuriositi.
Le due protagoniste, se pur per situazioni e cause diverse, vivono la stessa rabbia e lo stesso dolore della perdita della Madre. E’ un dolore tutt’altro che passivo, il dolore e la rabbia dell’abbandono si trasformano in ricerca e diventano leggerezza e amore attraverso la trasfusione della figura materna nell’umano divino.
Due anime attonite e disperate ma attivamente alla ricerca di una risposta in quanto l’essere umano fa di tutto per non accettare la propria finitudine (pg 260) fino ad interrogarsi sui grandi temi esistenziali e dare risposte facendo appello alla fisica quantistica.

Un tema, quale quello della mortalità e della separazione viscerale, è affrontato dall’autrice con assoluta profondità, ma anche con leggerezza. Perché leggero diventa il peso della perdita fino a diventare spirituale, affinché possa tornare ad essere presente e condurre un’anima disorientata.
Il libro stimola alla introspezione e alla riflessione, attraverso riferimenti artistici e visitazioni oniriche, ha la capacità di scuotere l’anima sopita o dimenticata. Affascina quando si è trasportati in un mondo esoterico che cattura la curiosità e lo spirito di avventura.

Definire “La Rosa Madre” un romanzo è riduttivo; è un genere letterario composito: è un romanzo, sicuramente, possedendone la struttura, ma, nella prima parte soprattutto, vi è prevalenza di note saggistiche, con cui si spazia dalla pittura, all’arte, alla musica. L’impianto psicoanalitico ne fa, inoltre, un interessante approfondimento di temi
personali ed onirici.
Le due protagoniste, ad un certo punto, vengono affiancate da un caratteristico personaggio romanesco che ha la capacità di rubare la scena quando si entra in una Roma esoterica poco conosciuta, fatta di divertenti trovate assolutamente coinvolgenti. Si è cosi trasportati in un mondo che cattura ed emoziona.
Il libro si dipana con forte curiosità, interesse e partecipazione del lettore, che viene trasportato in una realtà metafisica laddove il sacro e il profano camminano in maniera parallela senza scontrarsi, ma convivendo in armonia fino alla rivelazione finale".

Diana Nacci, Avvocato (Bari)
"La lettura del libro di Anna Nacci è stata per me un'esperienza coinvolgente ed emozionante, per la delicatezza e profondità con cui viene trattato il tema, universale, della perdita e della inevitabile e struggente nostalgia, come si evince dalle intense ed essenziali ultime pagine che narrano della visita al piccolo santuario pugliese.
Ho apprezzato anche l'intreccio di filoni narrativi, di ambientazioni e di linguaggi diversi che danno al romanzo quella varietà e vivacità che catturano e avvincono il lettore. Affascinante è anche l'atmosfera magica che pervade i luoghi descritti nel romanzo, sullo sfondo dei quali si snoda l'esperienza psichica-introspettiva, sentimentale ed esistenziale dei personaggi, ma personaggi essi stessi per il loro fondamentale contributo all'evoluzione della vicenda narrativa, in virtù dei significati simbolici di cui l'autrice li ha sapientemente arricchiti".

Annarita Liuzzi, Docente di Lettere (Lecce)
"Mi è piaciuto molto il romanzo di Anna Nacci perchè scorre bene e ti offre la possibilità di vivere forti emozioni. Le avventure dei personaggi e gli intrighi sono ben descritti, facendoci appassionare a Lisa e Romoletto.
Da romano verace ritengo che la fase del romanzo ambientata a Roma sia molto affascinante per i luoghi descritti che tanto amo, per il loro esoterismo e per la loro bellezza; e poi per il romanesco ben usato nelle conversazione che ricordano da vicino i dialoghi pasoliniani.
Infine c'è l'ambientazione francese in cui pare di stare a guardare una bella cartolina quando si arriva nella meravigliosa cattedrale di Chartres, con tutto quello che i colori e l'atmosfera magica, soprattutto notturna, di quel luogo riescono ad evocare".

Carlo Vitali, Maestro Orafo (Roma)
 
"Del libro di Anna Nacci mi è piaciuto moltissimo come viene trattato il tema della madre. Le parole usate esprimono una tenerezza e una delicatezza che emozionano. Ci sono tanti episodi molto toccanti che bene descrivono i momenti più belli di un rapporto tra madre e figlia.
Interessante la Roma esoterica che mi ha fatto scoprire cose che ignoravo, nonostante sia stata nella capitale tantissime volte. Il libro mi ha fatto venire voglia di tornare al santuario di Belvedere per gustarmi il dipinto e vederlo con occhi nuovi".

Carolina Palmisano (Ostuni)

"In questo libro, l'intensa partecipazione emotiva dell'autrice è evidente e ne conferma la sensibilità, la passione e lo spirito avventuroso.
A volte è presente qualche "approfondimento" culturale o tecnico il cui scopo, a mio avviso, risponde all'esigenza di supportare le interpretazioni dei sogni e degli stimoli che scandiscono la narrazione.
Seguendo il filo conduttore dello svelamento graduale dei contenuti psichici, questi aspetti, spesso negati e rifiutati, da ostacolo diventano occasione di un incontro autentico con se stessi e di possibile armonia con gli altri.

Ad un certo punto..."colpo di scena", la vena letteraria prende il sopravvento e si passa all'azione, come sul set cinematografico di una pellicola tra l'esoterico, il giallo e il comico.
La trama diventa più intrigante e anche divertente, i ruoli precedenti assumono contorni diversi e il lavoro intrapsichico si trasforma in una caccia al tesoro per le vie di una città magica."

Serena Laveneziana, Psicologa e Psicoterapeuta (Padova)
 
 
 
"Trovo questo ultimo lavoro di Anna emozionante e coinvolgente. Assorbe fino alla commozione nelle parti più intimistiche e introspettive e trasmette una frenetica impazienza in quelle più propriamente narrative quando il desiderio di scoprire quale sarà l'esito della ricerca della protagonista spinge a una lettura compulsiva e senza pause.
Mi piace rimarcare l'eclettismo stilistico che sostiene l'intero racconto. Anna riesce a fondere armoniosamente stile e contenuti, passando con disinvoltura dai toni teneri, toccanti, sommessi e dolcemente elegiaci delle sezioni dedicate alla Madre a quelli più sanguigni, sofferti, talora rabbiosi delle vicende di Lisa e alle coloriture briose, effervescenti, spesso sorprendenti della "caccia al tesoro" che sembra concepita e realizzata come una jam-session jazzistica."

Michele Liuzzi (Ostuni)
 
 
 
"Ho avuto il privilegio di essere l'autore della copertina del nuovo romanzo di Anna.
Quando mi è stato chiesto di farlo, ho avuto delle perplessità perchè non sono un illustratore. E' bastato che l'autrice mi accennasse al contenuto del libro ed ho capito subito. Ho capito che lei era a 'conoscenza' di alcune cose, lo sapeva, lo sentiva. Stavamo lavorando sulle stesse Frequenze. Poi è stato facile perché, per analogia, la sua narrazione e la mia immagine si sono scelte.
Questo libro non l'ho letto, l'ho vissuto. Tutta la sostanza emotiva di cui è fatto il romanzo, l'inevitabile dolore, la mancanza, la fatica in cui ci affanniamo in questo percorso chiamato vita, assume nella sua scrittura la forza, il coraggio, la dolcezza e anche la meraviglia di cui è fatto l'Amore, quello delle donne, delle madri, della Madre. Potrebbe sembrare ovvio, non lo è. Attraverso il suo romanzo, ancora una volta, mi è stato possibile capire che vi è una sola fonte da cui si attinge e a cui si ritorna.
Ringrazio Anna per avermi dato la possibilità di contribuire al suo 'illuminante' libro, con un mio piccolo sigillo di Luce.

Pasquale Nero Galante, Pittore (Roma)
 
 
 
"Non si può definire 'La Rosa Madre' come un semplice romanzo, perchè Anna Nacci usa la forma narrativa per condurre il lettore in uno stranissimo viaggio fra le arti (pittura, scultura e musica in particolare) e le scienze umane (psicologia, psicanalisi, filosofia, antropologia), sul filo sottile e affascinante fra religioni e magia, fra il sacro e il profano. Le due protagoniste si esaltano nel tentativo di guarire le rispettive ferite dell'anima, in un percorso di conoscenza attraverso una lunga serie di archetipi e luoghi magici, ma assolutamente reali.
Come i tanti posti raccontati, dalla cattedrale di Otranto a quella di Chartres, da una Roma misteriosa ed esoterica ad un piccolo santuario pugliese.
E alla fine del libro, ci resta il desiderio di continuare il viaggio..."

Michele Cecere (Bari)
 
 
 
"La Rosa Madre" si legge tutto d’un fiato. Romanzo introspettivo, ma anche mitologico e comico, questo libro è, inoltre, un bellissimo viaggio nella Roma esoterica: un racconto in cui i tre protagonisti perseguono, ognuno a modo proprio, la ricerca verso il “sé”, l’integrazione tra inconscio e coscienza teorizzato dalla psicoanalisi junghiana che sostiene l’intera narrazione con i suoi simboli, i suoi miti, le sue immagini archetipiche".

Giovanni Vacca, Scrittore e Antropologo (Roma)
 
 
Vi è mai capitato di leggere un libro e non voler “ lasciarlo andare” ?
Per me La Rosa Madre è anche questo .
Continuo a guardare o ad immaginare i suoi luoghi e la sua magia e vorrei che continuasse, che non finisse mai.
La Rosa Madre è un viaggio interiore e non solo, al ritorno poi ci si sente più in pace, più ricchi, più vivi.
Grazie

Monica Veneziani, Artista (Monopoli)
 
 
"Ho terminato di leggere il libro e l'ho gustato foglio per foglio. Ringrazio di questa opportunità, perché io credo che ogni cosa che arriva nella nostra vita arriva al momento giusto, per farci comprendere mille cose, e penso che in questo momento mi servisse leggere questo libro. È un libro pieno di VITA e penso che aldilà della storia specifica parli all'essere umano. Il lettore diventa protagonista, e questo libro insegna al lettore quanto è bello vivere se si è aperti a cogliere i messaggi che l'universo ci manda ogni giorno. L'universo ci ama tutti indistintamente e incondizionatamente e sta a noi aprire le braccia e accoglierlo. Tante cose ci sono da dire su questo libro che trovo completo, ricco, emozionante. Un romanzo di formazione sicuramente perché attraverso Lisa e la counselor è il lettore/essere umano che fa il percorso dentro di sé. Ovviamente c'è tanto altro che vorrei dire, ma mi sembra riduttivo scriverlo.
GRAZIE.

Pietro Caramia, Attore e Regista teatrale (Monopoli)
 
 
"Sono contento di aver letto LA ROSA MADRE, un libro pervaso di energia ed entusiasmo. E' un'opera che sembra composto da due romanzi: il primo incentrato su vissuti personali, sull'interpretazione dei sogni e su come Lisa si impegni a migliorare la sua vita; il secondo alla ricerca della Grande Madre, una ricerca che riguarda tutti, in cui le due protagoniste diventano quasi un unico personaggio, e con una stessa epifania in due posti diversi.
A tratti ho pensato a L'ALCHIMISTA, in altri momenti è un racconto che ricorda qualcosa di Eco, e forse anche il CODICE DA VINCI. E' un testo stimolante che per me ha una valenza particolare.
E poi... appena finito di leggere il libro sono sceso di casa per andare al lavoro, giro l'angolo in direzione della mia auto e... cosa trovo per terra??
Non l'ho raccolta. Al ritorno dal lavoro l'ho ritrovata lì per terra, e allora ho capito che era lì proprio per me e non ho potuto fare a meno di portarmela a casa.
Grazie."

Giovanni Cavone (Bari)
 
 

 

"Un romanzo avvincente, che stimola la curiostà a vari livelli, che soddisfa sia la lettura rapida, sia la lettura approfondita.
Storia, magia, avventura, introspezione al femminile, romanità divertente e grattacapi enigmistici con sorpresa finale.
Veramente un bel romanzo, nuovo ed allo stesso tempo che si lascia leggere con naturalezza e 'familiarità. Ho personalmente trovato qualche similitudine, oltre che dei richiami, a Castaneda, Pinkola Estes, Umberto Eco. Inoltre ci sono tanti altri spunti che rendono "La Rosa Madre" un romanzo divertente, istruttivo ed illuminante dal quale farsi guidare per interessantissime ricerche in Internet.
Il livello 'alto' è sorprendente mentre riesce ad essere "gripping" come pochi altri che ho letto; è anche un romanzo molto 'cinematografico' in cui si riescono ad immaginare visivamente molte delle scene e viverle con la fantasia.
Anche i riferimenti musicali, specie quelli circa la psichedelia, mi hanno aiutata a 'viaggiare' con questo romanzo e con i suoi personaggi che lo popolano, che rimangono dentro."
 
Luisa M. (Roma)